Come ottenere un maggiore rendimento energetico

Rispetto a una casa tradizionale in laterocemento, una casa prefabbricata in legno può far risparmiare sui costi energetici addirittura fino al 60-70% in più. Per questo, infatti, una casa in legno è definita una “casa passiva”, proprio perché il suo isolamento termico permette di ridurre l’uso di impianti di riscaldamento. Vediamo allora qual è la classe di risparmio energetico e cosa è necessario prevedere fin dalla fase del progetto per ottenere il maggiore rendimento energetico.

Autonomia energetica

In una casa in legno è possibile anche non installare caldaie per il riscaldamento degli ambienti? Ovvero una casa in legno riesce a far a meno di tale tipo di impiantistica grazie al suo isolamento termico? Una casa in legno, rispetto a una casa in laterocemento, può consentire un risparmio dei consumi energetici fino anche a circa il 60-70%. Se si utilizzano energie rinnovabili, tramite ad esempio pannelli solari o fotovoltaici, il rendimento energetico può salire anche fino all’80-90%.

Certamente bisogna però fare tutta una serie di considerazioni a priori: vale la pena investire in pannelli solari o fotovoltaici? Ovvero che uso si fa della casa in legno? L’investimento iniziale in quanto tempo può essere poi ammortizzato?

Una casa in legno è definita passiva proprio perché grazie al suo sistema di costruzione si ottiene un perfetto grado di isolamento termico tale da poter ridurre al minimo l’utilizzo di impianti di riscaldamento. Certamente però va considerato anche in che zona climatica viene costruita la casa, se si tratta di zone geografiche molto fredde o con grandi escursioni termiche, in certi periodi dell’anno può essere sicuramente di aiuto anche l’apporto di una caldaia o, in alternativa, di camini o stufe a pellet.

Classe energetica

Una casa in laterocemento con una classe energetica molto bassa (E-F) presupporrà un costo piuttosto elevato per il riscaldamento o il raffrescamento, ad esempio di 3.500 euro (metano ed elettricità nel caso sia presente un impianto per l’aria condizionata); nel caso di una casa in laterocemento isolato con una classe energetica superiore (C-D) le spese per le bollette scenderanno in media a 2.000 euro circa all’anno; nel caso delle case prefabbricate in legno l’ottimo isolamento termico e il basso consumo energetico potranno fare scendere le spese per le bollette elettriche e del metano anche a 500 euro l’anno. Ovviamente queste cifre hanno valore puramente indicativo, ma servono a far capire quale possa essere la differenza tra le varie tipologie di costruzione e il loro costo a metro quadrato e il rapporto con i loro consumi energetiche e le relative spese annue da sostenere per i consumi energetici.

Minimo fabbisogno di energia

Dato l’elevato grado di isolamento termico delle case prefabbricate in legno, bisogna stare attenti a non sovradimensionare l’installazione degli impianti per il riscaldamento e il raffrescamento. Innanzitutto ogni scelta va rapportata alle specifiche esigenze della famiglia che abita nella casa e in secondo luogo anche al tipo di clima dell’area geografica in cui si trova la casa in legno.

Progetto

Il risparmio energetico inizia proprio da un buon progetto della casa. Infatti per minimizzare la dispersione termica è necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti come:

  • preferire una pianta compatta, priva di aggetti o rientri;
  • prevedere poche aperture rivolte a nord e prediligere vetrate esposte a sud;
  • progettare e realizzare una copertura con materiali di qualità e perfettamente isolata termicamente;
  • installare serramenti di ottima qualità che contribuiscono molto all’isolamento termico dell’intero edificio;
  • schermare le vetrate nella stagione estiva per evitare il surriscaldamento degli ambienti tramite tende, pergolati, tettoie, frangisole, veneziane;
  • limitare l’impiantistica all’uso effettivo che se ne fa e in base alla tipologia di edifico e alla sua collocazione geografica;
  • realizzare il cappotto esterno e le pareti in base anche alla zona climatica: preferire la fibra di legno ad alta densità e incrementare lo spessore dell’isolante interno per migliorare la coibentazione dell’edificio;
  • isolare bene il tetto e adeguare il suo spessore all’area geografica e preferire un isolante con uno spessore piuttosto importante che funzioni da barriera termica nel corso di tutto l’anno e valutare se sia il caso di installare anche una camera di ventilazione in base al tipo di clima esterno e alla tipologia del progetto della casa.

Bioedilizia e bioarchitettura

Quando si parla di case in legno è inevitabile parlare anche di bioedilizia, un metodo di costruzione che rispecchia un approccio etico nei confronti dell’intero processo produttivo. All’interno delle case in legno non devono esserci inoltre materiali di sintesi petrolchimica, la costruzione deve risultare traspirante, il microclima degli ambienti è molto confortevole, devono essere assenti vapori nocivi oppure tossici, sono assenti umiditàmuffe o polveri.

Le case in legno sono un ottimo prodotto pertanto della bioedilizia che sostiene la tutela dell’ambiente a partire proprio dai processi di lavorazione che devono avvenire nel rispetto della sostenibilità ambientale e tramite processi ecologici.

Se la bioedilizia si occupa dell’aspetto tecnico e costruttivo, la bioarchitettura opera nella sfera progettuale, mettendo in pratica tutto ciò che è sostenuto e promosso dalla bioedilizia. Affidarsi a un tecnico o meglio ancora un bioarchitetto farà sì che la casa in legno fin a partire dal suo progetto rispetterà tutti i canoni e i requisiti promossi dalla bioedilizia e dalla bioarchitettura.

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